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Il presente volume si assegna il compito di ricostruire il significato teoretico che il desiderio riveste nel pensiero kierkegaardiano. Il tema del desiderio è analizzato a partire dalla sua inscindibile relazione col femminile. Si tratta di un lavoro inedito in Italia il cui obiettivo è restituire al pensiero del filosofo una più autentica e feconda dimensione volta ad affrancare il pensatore da una linea di lettura che, per troppo tempo, ne ha fatto o il precursore dell'esistenzialismo o il seguace del sistema hegeliano. Lontano dal dibattito femminista del tempo, Kierkegaard è tuttavia tra i primi a prendere seriamente in considerazione la portata ontologica del rapporto uomo-donna, spostandone la riflessione dal piano astratto e sovraindividuale a quello personale e soggettivo. Il desiderio, nella sua variante sensuale e spirituale, è scandagliato, descritto e messo in luce nelle poliedriche forme delle individualità degli pseudonimi. La riflessione sui sessi è assunta a parte integrante nell'esperienza della soggettività. Una significativa parte della monografia si concentra sulla ricostruzione teoretica delle principali figure femminili al fine di ricomporre il significato che il rapporto tra i sessi e, più in generale, l'amore riveste nella dialettica degli stadi.